Biografia
Nato a Sassari il 12 maggio del 1885, è una degli artisti protagonisti del Novecento Italiano.
Un anno dopo la nascita di Mario, la famiglia Sironi si trasferisce a Roma dove il padre che lavora nel Genio Civile come ingegnere, viene trasferito; qui Mario compie gli studi elementari, medi e superiori, esprimendo presto una forte inclinazione per il disegno.
Dopo la maturità conseguita nel 1902, si iscrive alla facoltà di ingegneria a Roma, ma presto interrompe gli studi per dedicarsi alla pittura seguendo i corsi della Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Via Ripetta e lo Studio di Giacomo Balla, dove strinse amicizia con Umberto Boccioni, Severini e Melli.
In questo primo periodo Mario Sironi si dedica al divisionismo, benché tenda ad accentuare una visione della pittura legata ai volumi piuttosto che a geometrie piane.
E’ del 1905 il ritratto di “La madre che cuce”, dove sono evidenti le suggestioni delle due tendenze pittoriche.
La salute del giovane pittore è piuttosto fragile è ammalato di nervi (psiconevrosi) e questo influisce anche sul rapporto con gli amici e soprattutto Boccioni con il quale però si sposta quando si trasferisce per alcuni mesi a Milano, Venezia e poi in Germani a Erfurt, ospite dello scultore Tannenbaum che aveva conosciuto al Caffè Aragno di Roma.
Tornato in Italia, aderisce al Futurismo che lo porta ad occuparsi dei temi legati alla civiltà urbana ed industriale (“Il camion”, “Composizione con elica”).
Nel 1914 nella Galleria “Permanente Futurista” a Roma, si tengono le prime mostre di questo movimento e Sironi è presente a quella chiamata “Esposizione libera futurista” (aprile- maggio), con una serie di sedici dipinti; lo stesso anno conosce la sua futura moglie, Matilde Fabbrini.