Biografia
Paola Romano, artista italiana, pittrice e scultrice, nasce a Monterotondo (Roma) il 17 settembre del 1951. Si forma nell’ambiente artistico di Roma, dove ha vissuto e lavorato fino al 2011 e nel 2012 apre un affascinante showroom incastonato nel borgo antico della sua città natale nella quale attualmente risiede. Dopo una formazione al RUFA (Rome University of Fine Arts) e a continui processi di studio inizia, intorno al 2000, un percorso più attivo nella produzione di opere d’arte fortemente materiche. Siamo di fronte alla nascita di una nuova identità sia artistica che personale e le opere della Romano si trovano, sin dagli esordi produttivi, in collezioni d’arte di prestigio, sia pubbliche che private.
Tra le partecipazioni internazionali ricordiamo l’esposizione a Hong Kong presso il “Cultural Center” teatro dell’opera. L’artista, presentata dall’intellettuale Prof. Giovanni Puglisi, rettore IULM, partecipa alla 54a Biennale d’Arte di Venezia del 2011 nel Padiglione Italia all’Arsenale di Venezia, a cura dal Prof. Vittorio Sgarbi, dove ha esposto un’importante e molto apprezzata installazione tridimensionale in plexiglass® e materia di oltre due metri d’altezza pubblicata nel catalogo ufficiale della 54a Biennale “L’arte non è cosa nostra”. Nel 2012 con “Equilibri Astrali” a cura del Prof. Claudio Strinati, Paola Romano espone a Roma nelle suggestive atmosfere del complesso monumentale di Sant’Andrea al Quirinale presso le Sale dei Dioscuri con una partecipazione di pubblico a quattro cifre. Nel 2013 le opere della Romano inaugurano l’apertura della filiale romana della Philobiblon Gallery con sedi già a Londra e New York alla quale è associato il catalogo “Io, Paola Romano”. Nel gennaio 2014 le sue opere vengono esposte nella nuova galleria di Marzia Spatafora a Brescia e nello stesso anno l’artista viene selezionata per la mostra d’arte veneta “Sensibilmente”. A marzo del 2014 espone nella prestigiosa bipersonale “Similitudine & Contrasto” nel complesso del Vittoriano in Roma durante la quale viene esposta l’imponente “Luna Galileo” e presentato il video “E Pur si Muove” creato dal gruppo Ideagono.
A giugno del 2014 la Romano è in mostra con Massimo di Cave nella bipersonale “Sconfinamenti” presso l’Accademia di Romania in Roma e nell’autunno dello stesso anno le opere della serie “Lune” vengono esposte presso il “The Brian & Barry Building” in piazza San Babila a Milano.
A giugno del 2015 presenta la mostra personale “Moon Amour” curata da Giovanni Faccenda e Alain Chivilò presso il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia) alla quale corrisponde l’omonimo catalogo.
Paola Romano predilige la materia nella creazione delle proprie opere, quasi a voler esercitare il proprio “potere creativo” attraverso la manipolazione plastica degli oggetti per dare vita a nuove forme, a concetti dei quali la sola rappresentazione verbale non sarebbe sufficiente a identificarli. L’arte di Paola Romano è palesemente dinamica, gestuale e fortemente cinetica. Così Giuseppe Di Giacomo, docente di estetica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma afferma che “per la Romano dipingere significa entrare nella materia e nel colore esplorandone tutte le possibilità e dando vita al suo obiettivo dichiarato, il movimento”.
L’arte di Paola Romano Romano, definita in più occasioni legata al “concettualismo” viene invece considerata dal critico e storico Vittorio Sgarbi “paradossalmente come un anti-concettualismo” e, continua, “ha ragione Paola Romano a proporre un Neo-Concettualismo che recuperi il piacere di ciò che il Concettualismo storico voleva negare”. Paola Romano non si ferma però di fronte alle possibili collocazioni, lei è sempre se stessa e per questo sempre in cambiamento. “In definitiva” sostiene Gianluca Ranzi “i lavori di Paola Romano respirano come un organismo vivente sulla cui pelle sta scritta la propria memoria genetica e su cui poggia la determinazione del suo futuro”. Paola Romano, afferma Giovanni Puglisi, “apprezzata da più mondi… continua a creare una luna per ciascuno di essi”. Per Claudio Strinati “il flusso inarrestabile dell’ispirazione è il motore primo di tutto quello che l’autrice affronta” e per Andrea Romoli Barberini “il senso di questi lavori è […] tutto compreso nell’esperienza stessa che li genera”.
Lo studio sulla tecnica, la ricerca e la sperimentazione si integrano, in Paola Romano, con lo sviluppo dinamico, evolutivo, della sua identità personale. Così Marco Baranello, psicologo e scienziato italiano fondatore della teoria emotocognitiva, la definisce “un Peter Pan dell’arte che, quando crediamo sia arrivata verso una sua maturità artistica, di nuovo ci stupisce con nuovi giochi di colore, forma ed incastri del tutto originali che la riportano in un’adolescenza creativa, un’irrequietezza artistica che non lascia nell’indifferenza”.