Lo scultore pittore Roberto Barni nasce a Pistoia nel 1939, toscano a tutti gli effetti, l’artista vive e lavora a Firenze.
Inizia a dipingere intorno agli anni ’50. Verso la fine del decennio escono i primi quadri astratti realizzati con materiali diversi: ferro, legno, fotografia, carta di giornale.
Le sue prime esposizioni risalgono al 1960 mentre nel 1963 vince una borsa di studio promossa dal Comune di Firenze.Nel maggio 1962 espone il suo necrologio. La sua arte attinge al repertorio delle immagini industriali ed artificiali, topografia, grandi paesaggi a forti contrasti dipinti a smalto, oggetti di ferro verniciati.
Nel 1965 partecipa alla mostra dell’avanguardia d’Europa “Revort I. Documenti di arte oggettiva in Europa”, presso la Galleria d’Arte Moderna di Palermo.
Dal 1960 al 1970 continua ad esporre le sue opere presso mostre personali e varie gallerie in Italia e in Europa.Nel 1972, dopo dieci anni dal necrologio, comincia la sua resurrezione artistica e si dedica alla realizzazione di grandi calendari.
La sua visione artistica è anacronistica. Rivendica infatti all’artista una visione dell’arte non condizionata da tempo, tecniche e materiali, tutto al di fuori della contemporaneità.
Ai primi anni Ottanta risale la sua mostra personale di Spoleto al “Festival dei due Mondi”, a seguire altre mostre come alla Biennale di Venezia, a Firenze, a Milano presso la Galleria Ariete, a Parigi, per approdare poi a New York nel 1985 presso la Shape Gallery e al Queens Museum.
L’artista partecipa infatti a grandi mostre internazionali come “A new Romanticism” a Washington D.C. e nell’Ohio, “Avant-garde in the Eighties” presso il L.A. County Museum a Los Angeles, la Biennale di Venezia come scultore nel 1988, la Biennale di Scultura di Montecarlo.
I primi anni ’90 vedono nascere quadri e disegni con grandi rilievi di carta di giornale.
Nelle sue opere compaiono principalmente animali, che come l’essere umano sono esploratori dell’intero universo. Roberto Barni inizia a dedicare sempre maggior spazio alla scultura.
Realizza Atto muto, Filastrocca, Vacina, Opposte vedute.
Espone alla Tour Fromage di Aosta nel 1992, al Museo Marini di Firenze nel 1994, al Fort Griffon a Besancon nel 1996.Nel 1997 è a Palazzo Fabbroni e al Museo di belle arti di Budapest, nel 1999 al Museo di belle arti di Reims.Tra il 1999 e il 2000 realizza diverse sculture, tra cui Continuo per la collezione di Daniel Spoerri a Seggiano e la grande Vacina per il Museo Pecci di Prato.Nel 2001 inizia a collaborare con Alessandro Bagnai e Alessandro Poggiali presentando esposizioni personali a Siena e a Firenze.
Dal 2002 ad oggi sono svariate le mostre personali che presenta in Italia ed Europa riscuotendo grande successo.
Le sue opere sono conservate in numerose collezioni pubbliche, Collezione Giuliano Gori a Santomato Pistoia, la Fondazione “Il giardino di Daniel Spoerri” a Seggiano, Grosseto, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la Galleria d’Arte Moderna di Roma, la Galleria degli Uffizi a Firenze, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato, il Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Forti a Verona, il Museo d’Arte Moderna a Spoleto, il Museo di Belle Arti di Budapest, il Queens Museum di New York, la Print Collection della Tate Gallery di Londra.