Biografia
Daphné Du Barry nasce il 5 luglio 1950 in via Utrechtseweg, in riva al fiume Reno a Arnhem, capoluogo della Gheldria nei Paesi Bassi.
Dopo gli studi presso il liceo della sua città natale, studia lingue all’università di Monaco, poi all’università McGill a Montréal (Canada).
Daphné parla correntemente sette lingue. Successivamente farà tre anni di letteratura moderna alla Sorbona di Parigi.
Nel 1971, nella casa di Salvador Dalí a Cadaqués in Spagna conosce Jean-Claude Du Barry, critico d’arte che sposerà qualche anno più tardi.
Daphné Du Barry, dopo una breve carriera nella canzone di varietà (registrerà cinque 45 giri presso la Philips, fra i quali un successo dell’estate 1982 “Porto Vecchio” – testo di Didier Barbelivien), studia disegno per cinque anni presso il maestro ungherese Akos Szabo a Parigi.
Poi a Firenze incontrerà Marcello Tommasi, uno dei maggiori maestri della scultura figurativa classica in Italia, e entrerà nel suo studio come allieva. Nello stesso periodo entra all’Accademia delle Arti e del Disegno della città dei Medici.
Migliore rappresentante femminile dello stile figurativo classico in Italia, possiede la scienza delle belle proporzioni, del contorno dei corpi e dell’espressione trascendente. Sorprende per la varietà inesauribile dei suoi temi e l’unità del suo stile. Il suo culto dei bei corpi proviene da un’ispirazione quasi idealizzata, ma è il fascino dell’intelligenza più di quello dei sensi che ci avvince.
Le sculture di Daphné Du Barry sembrano animate da una propria vita interiore, lontane dalle semplici figure statiche. Esse si mostrano come creature viventi con una propria anima.
Ed è proprio da quest’anima che le sculture di Daphné riescono a trasmettere quel fascino fatto di grazia e vitalità esercitando in noi un’attrazione misteriosa.
L’opera di Daphné Du Barry ci fa comprendere meglio la perentoria riflessione di Dominique Ingres: “Non ci sono due arti, non ve n’è che una sola: è quella che ha per fondamento il bello eterno e naturale”.