Luca Pignatelli

Luca Pignatelli 2019-08-16T20:20:05+02:00

Opere

Biografia

Negli anni ’80 consolida le sue visioni poetiche seguendo i corsi tenuti alla Facoltà di Architettura. Spronato dall’idea della crescita sedimentaria della Storia per Pignatelli la pittura ha con il tempo un rapporto particolare: la compresenza di elementi e forme ascrivibili ad epoche diverse non è solo sognata ma è reale e vive dentro la sua opera.

È spinto a visitare i luoghi dell’ immagazzinamento, le aree di stoccaggio, i depositi militari i grandi cantieri dell’ingegneria. È affascinato dalla via dei misteri celati dietro le architetture anonime delle città portuali, con i loro cantieri e le movimentazioni delle merci, ma anche quelle del Partenone, di Vignola, di Leon Battista Alberti, di Loos e Mies van der Rohe, e di quelle incontrate nei suoi percorsi attraverso le città europee.

Pittore in grado di affrontare la sfida delle grandi dimensioni, Pignatelli lavora di norma su supporti anomali e già di per sé pittorici, teloni di canapa, legni e ferri, carte assemblate, sui quali interviene sovrapponendo il repertorio delle sue immagini, una sorta di catalogo dove compaiono mezzi meccanici, navi, aeroplani, paesaggi metropolitani, reminiscenze dell’antico rappresentate dai resti di statue e oggetti.

Verso la metà degli anni 90, le tele usate, sono quelle dei convogli merci, che correvano lungo le strade ferrate dell’Europa, ricucite e rattoppate, lacerate da tragitti continui ma che congelano la storia e aprono squarci ad altri viaggi verso i mondi dell’arte. La poetica include la fotografia come urgenza di utilizzare la citazione di altre icone appartenute ad un passato aureo.

Le monumentali sculture degli imperatori romani, le bighe trainate dai i cavalli, decontestualizzate e riproposte sulle tele lavorate con tecniche e soluzioni diverse, diventano parte importante della sua iconografia. L’opera di Luca Pignatelli conosce una risonanza di portata internazionale sin dagli anni ‘90.